Vittoria degli antifascisti: il cippo non si fa più

Ogni tanto arrivano anche belle notizie.

Nonostante la generale avanzata del fascismo in Italia, sotto varie forme, ancora qualche argine si riesce a tirare su e sono argini importanti perché è attraverso piccoli passi, come questo di cui vi parlerò, che si costruisce la memoria collettiva, si riabilitano i fascisti mettendoli sullo stesso piano dei partigiani che li hanno combattuti e vinti.

cippo fasci ostra

Il cippo ipotetico

Succede che a Ostra (An) il prete don Umberto Gasparini  avrebbe voluto edificare un cippo in memoria di 5 fascisti uccisi l’11 luglio 1944 durante un’azione partigiana di risposta all’uccisione di alcuni antifascisti avvenuta qualche giorno prima (sotto la vicenda dettagliata). Il cippo sarebbe dovuto sorgere in via dei Partigiani proprio di fronte alla lapide che ricorda Alessandro Maggini, Pietro Brutti e Amedeo Galassi fucilati dai nazifascisti il 6 febbraio del 1944.

Un’iniziativa, questa, volta a riabilitare i fascisti, a compararli con i combattenti partigiani, a metterli sullo stesso piano in nome di una finta riappacificazione storica con lo scopo di riscrivere ciò che è stato e cancellare i valori tramandatici dalla lotta di liberazione valori che però sono ancora vivi e che animano i sinceri antifascisti che hanno indetto un presidio al fine di evitare che tale monumento potesse essere inaugurato e così è stato. Il prete ha fatto marcia indietro e nessun cippo a commemorare i fascisti verrà posato, per ora, Contro il fascismo non bisogna arretrare e neppure dormire.