Il fumo fasciorazzista sollevato da Salvini ed il suo Front National all’italiana ha sortito in questi giorni aggressioni in giro per l’Italia, da Cremona, dove 15 fascisti di Casapound hanno aggredito 4 militanti del Csa Dordoni, a Roma, dove sempre le tartarughe fasciste hanno impedito ad alcuni bambini Rom di entrare a scuola, passando per il pestaggio di tifosi e appartenenti all’Ardita San Paolo (squadra di calcio popolare). Purtroppo anche a Pavia registriamo un’infame e vigliacca aggressione fascista.
Martedì sera un compagno è stato aggredito da tre nazisti sedicenti membri di “Pavia Skinheads” fuori dal pub “BlackBull”, in via dei Liguri, nel pieno centro cittadino, mentre stava uscendo dal locale, in compagnia di un gruppo di amici non politicamente schierato.
Il compagno è stato aggredito con calci e pugni e, non appena si è abbozzata una risposta, uno dei tre nazi ha allontanato tutti brandendo un coltello e immediatamente dopo ha dato “l’ordine” agli altri due suoi compari di accoltellare il compagno che a quel punto è riuscito per fortuna a divincolarsi.
Pavia, stretta tra sfratti, speculazione e università-azienda, non è nuova ad aggressioni ed intimidazioni di fascisti più o meno organizzati in strutture politiche; questi luridi servi sono il braccio armato di padroni, speculatori interessati a stroncare in ogni modo le lotte sociali portate avanti dalle realtà antagoniste ed autorganizzate pavesi: quando non bastano denunce e manganellate, ci sono sempre i fascisti da sguinzagliare.
Non è passato troppo tempo dall’aggressione di un compagno del Collettivo Autonomo Universitario durante un’iniziativa razzista di Solidarietà Nazionale (alias Forza Nuova) al Cassinetto, nel silenzio delle istituzioni cittadine.
Non cerchiamo nessuna presunta risposta nelle stesse istituzioni che quotidianamente rappresentano gli interessi degli stessi palazzinari, padroni e speculatori che sono i tutori storici e tradizionali di ogni forma e fenomeno fascista e razzista, viviamo l’antifascismo non nello sterile ricorrenzismo funzionale spesso solo a ripulire la faccia e coscienza di chi ci sfrutta, sfratta e manganella, ma nella pratica politica quotidiana, nei picchetti contro gli sfratti, nei percorsi conflittuali dentro, ai bordi e contro l’università azienda.
Le realtà antifasciste pavesi non possono più nascondersi nella propria autoreferenzialità politica e ribadiamo che chi ha garantito agibilità politica ai fascisti dietro il feticcio democratico del “ognuno ha diritto di parola” è responsabile di questa situazione.
Di fatto la nuova verginità sotto false spoglie democratiche o la pseudosolidarietà intrisa del più becero razzismo diventano facciata e scudo per azioni di stampo squadrista, una matrice identitaria per il fascismo. Perché il tratto inconfondibile della violenza fascista è l’intimidazione, quella pulsione ossessiva a minacciare per sentirsi superiore, quella pulsione così pericolosa che associata ad un uso spregiudicato di coltelli sappiamo bene può portare ad esiti irreversibili laddove non macabri.
Per questo i fascisti non devono avere nessuno spazio, che siano essi organizzati in strutture o semplici cani (del potere) sciolti, non lo devono avere e non lo avranno che siano accondiscendenti o violenti, che abbiano un coltello o un volantino.
Organizziamo una decisa, diversificata e complessiva risposta di tutte le realtà ed i cittadini sinceramente antifascisti, ripuliamo la nostra città da questi parassiti schifosi!
PAVIA E’ E RIMARRA’ ANTIFASCISTA!
MovimentoPavia.org
Collettivo Autonomo Universitario
Assemblea per il Diritto alla Casa